Nella serie delle dodici tele della Sala degli Staffieri spicca questa tela per la cupa e scura raffigurazione della virtù della Modestia. La donna seduta a destra, di cui si nota l’ombra del piede e la mano quasi appoggiata sull’iscrizione latina sottostante, si presenta come una donna velata, vestita di nero quasi desiderosa di nascondersi e non apparire agli occhi del mondo. Eppure alcuni dettagli rivelano la sua capacità di saper vedere e conoscere le cose con profondità. La Modestia tiene infatti uno specchio, in cui riflette sé stessa, un compasso e righello.
La personificazione allude alla virtù ritenuta propria di Amedeo V che nel 1313, trovandosi a Pisa, rifiutò l’offerta di salire al trono imperiale in seguito alla morte di Enrico VII. Notiamo, infatti, sulla sinistra il duca, riconoscibile dall’abito e scudo con la croce bianca in campo rosso, mentre respinge l’offerta della corona propostagli dai pisani.